Pittore italiano tra i più celebri del Rinascimento, Giovanni Bellini, è anche noto con il nome Giambellino. Non si conosce la data esatta della sua nascita, anche se lo storiografo fiorentino Vasari sostiene che Giambellino sia nato nel 1426, data smentita da un documento del testamento della madre del pittore, Anna Rinversi, in occasione del primo parto, avvenuto nel 1429. Poiché Anna e Jacopo Bellini ebbero tre figli – ne esiste anche un quarto “incerto”, Niccolò – non è ben chiaro quale dei tre sia il primogenito, anche se in molti documenti appare il nome di Gentile, e non quello di Giovanni.
Incerta è anche la sua produzione giovanile ma si sa che si formò alla bottega del padre con un attento interesse alle opere dei Vivarini. Grande peso ebbe l'influenza del cognato Andrea Mantegna, visibile nelle sue prime opere come nel Polittico di San Vincenzo Ferreri a Venezia o nella Crocifissione o nella Trasfigurazione del Museo Correr.
Il periodo successivo si aprì verso la ricerca di una pittura incentrata sulla luce e dopo la Pietà (Pinacoteca di Brera, Milano) si dedicò alla composizione di opere raffiguranti per lo più Madonne col Bambino. Seguono poi opere di grande importanza in cui si notano influenze da Donatello, Antonello da Messina o da Piero della Francesca.
E' collocabile agli anni '80 del '400 una splendida opera che segnò la maturità dell'artista: la Trasfigurazione (Museo di Capodimonte, Napoli) dove la natura appare protagonista al pari delle figure, in una resa di luce unica e poetica.
Negli anni successivi la composizione divenne più solenne e monumentale come nella Madonna degli Alberetti o nel Trittico dei Frari.
I capolavori dei suoi ultimi anni furono opere di grande poetica, La festa degli dei (National Gallery of Art Washington) o il suo contributo al Camerino dell'Alabastro del Palazzo Ducale di Ferrara.