Joseph Heintz, detto “Il giovane”, nato ad Augusta nel 1600 circa, fu un pittore tedesco molto noto per l’epoca in cui visse e lavorò.
Figlio d’arte, in quanto erede dell’omonimo Joseph Heintz, noto come “Il vecchio”, famoso pittore alla corte dell’Imperatore Rodolfo II, prematuramente scomparso nel 1609 a Praga, crebbe artisticamente sotto l’ala dell’artista tedesco Matthaus Gundelach, che per altro, a sua volta, fu un discepolo del padre. Si presume inoltre che fu allievo del miniatore Matthias Kager, formatosi a Venezia grazie alla guida di Johan Rottenhammer.
Trasferitosi in Italia, già a partire dal 1625 è attivissimo nel Belpaese, dove consumò la propria attività di pittore a Roma e, soprattutto, nell’amata Venezia, città in cui si distinse in special modo per i suoi dipinti antichi, bizzarri, eccentrici, stravaganti e festosi, ricchi di mostri, animali, chimere e bestie di ogni tipo, noti col termine di “stregozzo”.
Nei suoi lavori, tra l’altro, inserì diversi elementi ripresi da stampe e incisioni del fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio, oltre che dell’olandese Hieronymus Bosch, famosi pittori che figurano tra le sue grandi fonti di ispirazione. A tal proposito, è bene ricordare alcune delle opere più famose di Heintz il Giovane, come i dipinti L’Alchimista, Vanitas, Il trionfo di Cupido, L’Orfeo agli Inferi, Le tentazioni di Sant’Antonio.
Per via dei suoi riconosciuti meriti artistici e pittorici, Heintz il Giovane ricevette diverse commissioni importanti da personaggi di rilievo dell’epoca, come Il ritratto del doge Francesco Corner, venendo anche insignito di importanti premi tra i quali figura il titolo di Cavaliere dello Sperone d’Oro, conferitogli dall’allora papa Urbano VIII.
Il pittore si spense a Venezia, nel settembre del 1678, all’età di 78 anni.