Nato a Porto Maurizio nel 1647, Gregorio De Ferrari è stato un rinomato pittore italiano, esponente attivo della scuola genovese durante l’epoca Barocca. A Genova si era trasferito molto giovane per studiare legge ma le cose cambiarono nel 1664 quando decise di frequentare lo studio di Domenico Fiasella, pittore ligure di cui fu assistente.
Il primo lavoro di cui si occupò con questo ruolo fu quello di dipingere nella Chiesa di San Giovanni Decollato di Montoggio, a Genova, la pala d’altareche raffigurava Santa Chiara che mette in fuga i Saraceni. Dopo ben cinque anni di studio presso Fiasella, tuttavia, ci fu una separazione tra i due. Pare che il genio di Gregorio De Ferrari non fosse molto in sintonia con quello del suo affermato Maestro.
In seguito e fino al 1673 lavorò prevalentemente a Parma sulla realizzazione di affreschi in quadratura. Qui, come era usanza del tempo per gli artisti, vi si era recato anche per fare pratica e studiare Correggio. Di questo periodo molto produttivo e formativo per Gregorio De Ferrari resteranno diverse e apprezzate copie.
La sua residenza definitiva fu, però, Genova, dove decise di rientrare intorno al 1671. Qui iniziò a collaborare con il pittore Domenico Piola nello studio di famiglia “Casa Piola”. Uno dei lavori più importanti portati avanti dal duo fu la decorazione della Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, che prendeva ispirazione dal Grechetto, Pietro da Cortona e il Correggio.
“Morte di Santa Scolastica” è considerata la sua opera migliore ed è conservata nella chiesa di Santo Stefano a Genova. Il dipinto definisce anche la tendenza pittorica di Gregorio De Ferrari, lontano dall’approccio celebrativo di Piola e più incline allo stile correggesco, caratterizzato da un tipo di assimilazione più libera. Anche Lorenzo De Ferrari, uno dei suoi figli, divenne uno stimato pittore.