Il vero nome dell’artista che si fece chiamare per tutta la vita Girolamo Romanino era Girolamo Da Romano: nato a Brescia, probabilmente negli anni a cavallo tra il 1484 e il 1487 – non è certa la data di nascita – ben poco si sa sulla sua primissima formazione artistica ed anche della sua vita, in quanto non vi sono notizie certe soprattutto per quel che riguarda le datazioni importanti.
Anche il cognome Da Romano non fu il suo vero cognome: si sa che il padre dell’artista si chiamava Luchino e che costui era l’esponente di una famiglia fiorente e rigogliosa che aveva origini di Romano da Lombardia, e che in quegli anni si era trasferita a Brescia.
La formazione artistica di Girolamo è incerta, almeno fino agli inizi del Cinquecento: a partire da questi anni, infatti, si hanno notizie più certe circa la sua formazione, che si divise tra maestri veneti e milanesi (Giorgione, Tiziano, Durer), e proseguì nel tentativo di conciliare questa prima formazione con elementi di pittura nordica.
Alcune delle opere di maggiore espressione artistica furono, ad esempio, la Madonna col Bambino (databile intorno al 1507, in cui si nota l’interesse per Giorgione e Tiziano), il Compianto su Cristo morto, del 1510, la Madonna, santi e committenti, molto differenti per stile e caratteristiche da opere decisamente più mature, come ad esempio Caduta della manna, Acqua che zampilla dalla roccia, del 1555, e Vocazione dei santi Pietro ed Andrea, del 1557.
Dalla sua Girolamo Romanino ebbe la possibilità di viaggiare molto, e di conoscere ed entrare in contatto con realtà culturali ed artistiche molto differenti tra loro: Padova, Trento, Brescia, Cremona, furono alcune delle città da lui visitate, che gli permisero di entrare in contatto con le correnti e le influenze artistiche di quel tempo, e che gli consentirono di misurarsi in un’arte poliedrica e ricca di significati.
Nell’ultimo periodo della sua vita, l’artista ebbe anche modo di conoscere Lattanzio Gambara, con cui collaborò alla Vocazione.
L’artista si spense nel 1566 circa, anche se non è certa la data precisa.