Il vero nome di Nino Costa, poeta italiano nato nel 1826 a Roma è Giovanni. Nino Costa ha permesso di far conoscere le idee naturalistiche all’interno del gruppo di pittori conosciuto come “macchiaioli”. La sua istruzione è prevalentemente classica e la dedizione verso la pittura inizia a sorgere già a partire dal 1848 presso diversi studi tra cui quello del Podesti e Clerici e del Coghetti. Si ispira prevalentemente alla natura e ai paesaggi naturali. Per questo motivo la sua è una pittura del vero che poco ha in comune con gli artisti di stile romantico e neoclassico.
Crede molto che l’Italia debba divenire una nazione unita e, forte di queste idee, partecipa con coraggio alla prima guerra di indipendenza nelle fila del potente Garibaldi. Diventa, nel 1849, consigliere presso la Repubblica romana ma è costretto a scappare dopo la sua caduta. Negli anni che vanno dal 1850 al 1851 si dirige a Napoli dove prende coscienza della scuola di Posillipo. Questa attira la sua attenzione essendo vicina alla pittura di tipo verista.
Ad Ariccia, comune in provincia di Roma, conosce diversi artisti stranieri con i quali si frequenta in modo intenso. Si ricordano, tra questi, Cornelius, Nazareni e Overbeck. L’arte dei tempi antichi è un punto che condividono. Con George Mason fa conoscenza nel 1852. Insieme a lui lavora a progetti di pittura en plein air mentre nel 1853 si imbatte in Frederick Leighton e nelle idee di Ruskin.
“Donne che caricano legna a Porto d’Anzio” è l’opera conclusiva della sua ricca formazione. Questo lavoro del 1852 viene esposto nel 1861 alla Prima Esposizione nazionale di Firenze e al Salon parigino l’anno successivo. Nino Costa non smette mai di viaggiare, in tutta la sua vita e muore a Marina di Pisa nel 1903 dopo una carriera brillante e piena di successi.