Giovanni Battista Salvi detto “il Sassoferrato” fu un pittore italiano molto noto per lo stile barocco delle sue opere.
Nacque a Sassoferrato, da qui il soprannome, nel 1609. Il suo apprendistato e dunque la sua formazione avvennero nella bottega del padre Tarquinio Salvi per poi passare sotto la guida del Domenichino, presso la sua bottega, e altri vari maestri fra cui Francesco Albanie e Guido Reni mentre gli ispiratori delle sue opere furono soprattutto Albrecht Dürer, Guercino e Raffaello.
Fra le date più importanti della vita di Salvi, ricordiamo il 1630 in cui il pittore si trovò a dipingere nel convento benedettino di San Pietro, a Perugia; il matrimonio a Roma nel 1648 ed il trasferimento a San Salvatore ai Monti, quindi l’anno successivo la nascita del figlio. Infine morì a Roma nel 1685.
Si suppone, poiché non sono state rinvenute molte notizie biografiche, che Salvi trascorse gran parte della sua vita e svolse la sua carriera artistica nel luogo di nascita. Inizialmente poco considerato specie perché non cercò mai di ottenere importanti committenze, l’artista divenne noto soprattutto nel XIX secolo e lavorò molto spesso ad immagini devozionali per committenti privati.
A portarlo in auge fu il suo stile classico, decisamente raffaellesco, con un tocco delicato ed una sapiente maestria nell’uso della luce e del colore ma anche la sua versatilità nel realizzare sia dipinti di piccolo formato, che pale d’altare che quadri di enormi dimensioni sempre con soggetti sacri, raramente con soggetti profani.
Dal XX secolo con l’esplosione del Barocco italiano, le opere di Salvi salirono ulteriormente di prestigio. Fra le sue opere più importanti ricordiamo la pala d’altare “La Madonna Del Rosario”della basilica di Santa Sabina all’Aventino (1643) mentre diverse altre sue opere, per lo più disegni, si trovano nella collezione Reale del Castello di Windsor, in Inghilterra.