Giovanni Antonio de’ Sacchis anche conosciuto come il Pordenone, poiché nato a Pordenone nel 1484 (muore a Ferrara nel 1539) è stato un rinomato pittore italiano e viene considerato il più importante pittore del Friuli appartenente all’epoca del Rinascimento.
Dal Vasari che gli aveva dedicato una biografia è stato descritto come «il più raro e celebre nell’invenzione delle storie, nel disegno, nella bravura, nella pratica de’ colori, nel lavoro a fresco, nella velocità, nel rilievo grande et in ogni altra cosa delle nostre arti».
Lo stile di Giovanni Antonio de’ Sacchis è stato ritenuto molto vicino a Raffaello e Michelangelo, un misto classico-popolare come si nota soprattutto nei lavori destinati alla provincia, dopo che ha Roma tra il 1514 e il 1515 era entrato in contatto con le loro opere.
Il suo apprendistato è avvenuto sotto due grandi artisti, Giorgione e Pellegrino da San Daniele ma è stato molto influenzato, soprattutto agli inizi, anche da Andrea Mantegna, dal Dürer e da tanti altri artisti nordici.
È stato particolarmente attivo in Friuli, in Umbria e in Emilia ma anche a Venezia e a Genova. Nel 1528 a Venezia perse la gara per realizzare la Pala di san Pietro martire per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. La gara fu vinta da Tiziano.
Qualche hanno dopo, precisamente nel 1530 la rivalità causò l’emarginazione del Pordenone e, dopo la sua morte, ci fu solo silenzio da parte degli scrittori veneziani, su di lui e sulla sua opera.
Il Pordenone è morto, infatti, circondato da mistero e ambiguità. Era andato a Ferrara per consegnare alcuni disegni per arazzi commissionati da Ercole II d’Este.