Il nome di Giorgio Vasari è forse il più importante legato alla storiografia artistica italiana. Egli fu pittore ed architetto, ma soprattutto noto scrittore in quanto nel l’opera “Vite dei più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a’ tempi nostri”, raccoglie le biografie dei maggiori esponenti dell’arte italiane e ne stila i canoni tra il Trecento e il Cinquecento. Nato ad Arezzo nel 1511, fin da giovane frequentò botteghe di artisti come Marcillat e Del Sarto e contribuì a lavori di decorazione e costruzione per chiese cittadine, per essere poi introdotto a Firenze nella grande corte dei De Medici.
Conobbe e lavorò con Michelangelo, dal quale fu anche fortemente influenzato seguendo la corrente del manierismo. Come pittore i dipinti più conosciuti sono la “Sconfitta dei pisani a San Vincenzo” nel Palazzo Vecchio di Firenze e la decorazione della Cupola di Santa Maria del Fiore, a cui contribuì con alcuni affreschi dai colori cangianti e ricchi di particolari, poco prima della morte.
Come architetto, Vasari è indubbiamente noto per la costruzione del Palazzo degli Uffizi di Firenze, con il colonnato che richiama le antiche città elleniche, con decorazioni delle facciate che rispecchiano le influenze manieristiche, mentre per il Palazzo della Carovana di Pisa ideò una ristrutturazione in grado di omogeneizzare la facciata fondendo le tre arti da lui sempre preferite, scultura, pittura ed architettura.
Ricordato principalmente nei libri di storia dell’arte per la grande opera detta “Le Vite”, prima raccolta di tutti i grandi astisti italiani con informazioni su vita, opere e ritratti dei personaggi in questione, tra le sue ultime opere troviamo anche il progetto delle logge di Piazza Grande ad Arezzo e le decorazioni nelle tre cappelle Pie e nella Sala Regia del Vaticano oltre alla decorazione della cupola del duomo di Firenze. Muore a Firenze nel 1574.