Nato a Valduggia, in provincia di Vercelli, Gaudenzio Ferrari è stato uno scultore e pittore italiano. Su di lui abbiamo ben poche informazioni ma sappiamo per certo che è stato uno dei massimi esponenti della pittura nel 1500.
Allievo di Stefano Scotto, Gaudenzio Ferrari è noto per la sua influenza leonardesca, ma anche per l’influsso del Perugino e Raffaello e di altri artisti nordici. Spicca fin da subito, insomma, in Gaudenzio Ferrari la capacità di assimilazione delle varie correnti e dei diversi stili.
Il ruolo artistico di Ferrari si può posizionare in un periodo compreso tra il nuovo ed il vecchio secolo e ne sono una dimostrazione la tavola della Crocefissione e le figure degli angeli negli affreschi conservati presso la pinacoteca civica di Varallo. Questi dipinti mostrano i primi segni di quella sensibilità interiore legata alla religione che emergerà ancora più forte in seguito.
Tra le opere da menzionare rientrano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Varallo gli affreschi della Cappella di Santa Margherita risalenti al 1507 ed il Polittico di Sant’Anna (1508), realizzato per la chiesa di Vercelli che porta lo stesso nome (ora diviso tra la Sabauda di Torino e la National Gallery di Londra).
Il nome di Gaudenzio Ferrari rimane anche legato ai lavori del Sacro Monte: gli appartengono le statue bellissime in legno situate nella cappella dell’Annunciazione e in quella di Gesù. Prima di queste opere, va posizionato, invece, il viaggio di Ferrari le capitali rinascimentali italiane fino alla capitale, Roma.
Nel periodo successivo si collocano il famoso ciclo di affreschi con le Storie della Vita e Passione di Cristo che si può ammirare nella chiesa di S. Maria delle Grazie a Varallo in cui fa frutto di tutte le esperienze maturate fino a quel momento e non solo per la struttura compositiva ma, in particolare, per la semplicità narrativa della Crocifissione ed altre scene.