A Linguaglossa nasce Francesco Messina in un nucleo familiare abbastanza povero in provincia di Catania. Cresce a Genova, dove studia e vive fino a 32 anni si trasferisce poi a Milano.
Gli storici dell’arte lo considerano uno dei più importanti scultori figurativi novecenteschi, insieme a Marino Marini, Arturo Martini e Giacomo Manzù. È l’autore di alcune delle più grandi opere del Novecento Italiano e le sue sculture vengono esposte nei più famosi musei tra i quali: Goteborg, Washington, Berna, Zurigo, Oslo, Berlino, Monaco di Baviera, Pietroburgo, Parigi, Venezia, Barcellona, San Paolo, Mosca,Vienna, Buenos Aires, Tokyo.
Dal 1922 inizia ad esporre i suoi lavori regolarmente alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e tra il 1926 e il 1929 prende parte alle manifestazioni organizzate dal gruppo artistico Novecento Italiano a Milano. A Milano nel 1934 ottiene una cattedra di ruolo in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di cui è diventato direttore nel giro di due anni.
Nel 1930, Messina espone in importanti mostre collettive d’arte italiana all’estero e in molte città italiane. Al crollo del regime fascista viene temporaneamente allontanato dall’Accademia solo perché era stato il suo direttore durante il periodo fascista. Tuttavia, nel 1947 aveva già riacquistato la sua cattedra. Nello stesso periodo l’artista partecipa alla Expo Grafica e Scultura a Buenos Aires, nella Galleria Muller, dove ottiene un successo notevole. Nel 1949 espone al Philadelphia Museum of Art di Philadelphia, Pennsylvania, insieme con Marino Marini e Picasso.
Nel 1978 Messina frequenta due importanti mostre in Unione Sovietica presso il Museo Pushkin di Mosca e all’Ermitage di San Pietroburgo. Tra il 1984 e il 1986, le sue sculture sono esposte presso la Theseus Tempel di Vienna, all’Hirshhorn Museum di Washington e la Galleria Universo di Tokyo.
Fino alla sua morte a Milano nel 1995, Messina ha continuato il suo lavoro di pittore e scultore e, grazie all’aiuto della figlia Paola, si preoccupa di sistemare le tante biografie dedicate a lui da molti autori stranieri.