Carlo Fornara, nell’ambito della pittura italiana del novecento fu un talentuoso esponente della corrente divisionista. Questo pittore italiano nacque a Prestinone (Val Vigezzo), nel 1871, fin da giovane mostrò un notevole talento per la pittura e fu iscritto alla scuola d’arte Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore, dove fu suo mentore Enrico Cavalli.
La carriera artistica del Fornara ebbe inizio nel 1891 con l’esposizione delle opere La bottega del calderaio e Ricordanze, alla Prima Triennale di Brera, qui avvenne l’incontro con gli esponenti del divisionismo. Sebbene questa corrente avesse favorevolmente impressionato l’artista, questi scelse di studiare a Londra (1894-1895) il neoimpressionismo, di cui si riscontrano tracce nell’opera En plen air. Questo quadro purtroppo fu respinto alla terza Biennale di Brera (1897) nonostante i critici, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini, ne avessero dato un giudizio positivo.
Carlo Fornara tuttavia non si perse d’animo e partecipò alla III Esposizione internazionale d’arte di Venezia, nel 1899. Fu quest’evento che riuscì ad avvicinare l’artista ai divisionisti, in particolare ne fu artefice Alberto Grubicy de Dragon, titolare della Galleria Grubicy nonché fratello del promotore del divisionismo a livello europeo, ovvero Vittore Grubicy de Dragon che trovò molto promettente il talento del giovane Fornara, arrivando a presentargli Segantini che lo volle con sé come assistente per l’Esposizione di Parigi (1900).
Fu un incontro molto fortunato per Fornara che ebbe così modo di presenziare a molte mostre nazionali ed estere e soprattutto di entrare a far parte dei divisionisti dove strinse amicizia con Previati. La passione per questo movimento pittorico si affievolì negli anni ’20 quando Fornara,decise di approfondire un suo personale stile, per farlo si ritirò a Val Vigezzo dove, forte di una situazione economica stabile grazie alla Galleria Grubicy, studiò e lavorò alle sue opere post-impressioniste fino al 1968, anno della sua scomparsa.