Domenico Fetti, conosciuto anche solo come Fetti o come “Il Mantovano”, fu un pittore italiano molto noto in epoca barocca per la straordinaria vena naturalistadelle sue opere.
Nacque a Roma nel 1589 e svolse il suo apprendistato presso Lodovico Cigoli. Si trasferì a Mantova nel 1614 dove fu assunto dai Gonzaga come pittore di corte, grazie al Granduca Ferdinando che rese famosi i suoi dipinti. Da questo periodo ne derivò il soprannome “Il Mantovano”.
A Mantova l’artista aprì una propria bottega, dove lavorò anche la sua famiglia. In questa città Fetti ebbe modo di dedicarsi agli affreschi e tele ad olio, che sono fra i suoi dipinti più famosi, commissionate per lo più dalle chiese locali, citiamo “ l’Apoteosi della Redenzione” presso l’abside della Cattedrale di San Pietro, “La Moltiplicazione dei pani e dei pesci” e vari dipinti per la chiesa di Sant’Orsola. Non furono solo questi i dipinti famosi che catturano l’attenzione dei Mantovani, citiamo difatti anche le parabole evangeliche (i ciechi, il buon samaritano ed il figliol prodigo).
La pennellata ruvida, il colore intenso, il contrasto luminoso sono tutti tratti distintivi della pittura del Fetti, che non fa alcun mistero di dove trae la sua ispirazione: Giulio Romnano, Caravaggio e Rubens.
L’artista partì per Venezia nel 1622, dove si dedicò alle scene di genere e dove cadde malato morendo l’anno successivo.
Fra i dipinti famosi del Fetti citiamo anche: Bacco e Arianna a Nasso (1611), Meditazione (1618), Malinconia (1620), Parabola della perla preziosa, Davide con la testa di Golia, Buon samaritano, Padrone della vigna, Apoteosi della Redenzione, Santo Martire, Addolorata, San Matteo, Santo con scettro e corona, Fuga in Egitto, Tobia e l’angelo, Cristo nell’orto, Elia trionfa sui profeti di Baal, Parabola del seminatore di zizzania, Ritratto di astronomo, Visione di san Pietro, Ecce Homo (1615), Gesù Cristo appare a San Martino in sogno e David (1620).