Carlo Ferrari, anche conosciuto come il Ferrarin è stato un pittore italiano nato a Verona nel 1813. Ha compiuto i suoi studi presso l’Accademia Cignaroli di Verona ma al tempo stesso si esercitava come restauratore e copista presso Pietro Nanin.
Nel 1837 va in mostra con la sua prima esposizioneall’Accademia di Verona. In questa occasione sceglie di presentarsi con diversi dipinti di scorci cittadini la cui ispirazione è tratta dalla pittura fiamminga.
Questi tipo di lavoro diventerà poi tema caratteristico nel suo repertorio e quello che avrà maggior successo. Gli anni ’40 furono molto importanti per Carlo Ferrari poiché fu in questi anni che la sua attività pittorica riscosse molti consensi.
Non solo il pubblico, infatti, ma anche i critici ne apprezzarono la capacità artistica soprattutto in occasione della sua partecipazione a numerose esposizioni tra cui quella all’Ateneo di Brescia nel 1840, all’Accademia di Venezia nel 1839 e a Milano all’Esposizione di Belle Arti di Brera nel 1844.
Queste partecipazioni gli permisero di diventare, oltre che molto famoso, anche uno dei più importanti pittori veronesi della Restaurazione. Fu così che da qual momento in poi riceverà numerose e notevoli commissioni dagli aristocratici del tempo ma anche dai circoli di molti ufficiali austriaci.
All’apice del successo, però, ci arriva intorno al 1851. La notorietà internazionale la ottiene in seguito ad un’importante visita presso il suo studio, quella dell’imperatore Francesco Giuseppe. Fu costui a promettergli e garantirgli una committenza di altissimo livello e retribuzione.
Dopo la partecipazione all’Esposizione generale italiana a Torino nel 1898, Carlo Ferrari non smise mai produrre e collezionare opere e lavori e fu sempre impegnato non solo nell’attività pittorica ma anche in quella di incisione.
Per quanto concerne l’attività incisoria, gli ultimi anni della sua vita furono dedicati al lavoro di traduzione di testi del Rinascimento. E non è tutto. Ne fu sempre un grande conoscitore anche grazie alla frequentazione con il collezionista Cesare Bernasconi.