Fu uno fra i pittori italiani che contribuì alla fondazione del gruppo Novecento e Nuove tendenze, i suoi dipinti furono un grande esempio della corrente iperrealista italiana.
Nacque a Venezia, nel 1885, da una famiglia dai trascorsi francesi. Trascorse gli anni dell’apprendimento all’Accademia di Brera, in conseguenza ad un trasferimento a Milano nel 1902. Nonostante fosse cieco da un occhio dall’età di nove anni, a causa di un incidente mentre giocava con una balestra, riuscì comunque a dedicarsi brillantemente alla pittura. I suoi dipinti, inizialmente, furono fortemente influenzati dalle correnti divisioniste della pittura lombarda.
Nel 1906 Dudreville si recò a Parigi insieme a Anselmo Bucci e Mario Bugelli, un soggiorno di studio di breve durata. Al rientro in Italia i suoi quadri divennero talmente famosi che egli fu notato da Anselmo Grubicy, molto interessato soprattutto alle opere giovanili (1907). Ebbe modo di tornare a Parigi per esporre e pur rimanendo sempre fedele al divisionismo, Dudreville, iniziò anche ad interessarsi all’avanguardia futurista.
Fondò, con il critico Ugo Nebbia, il gruppo artistico Nuove tendenze che gli permise di entrare in contatto con i futuristi, a cui aderirono Erba, Funi, Sant’Elia e Chiattone.
L’attrazione per le opere futuriste fu smorzata da un brusco ritorno alla normalità causato dalla guerra del 1915-1918, anche se il pittore non vi partecipò direttamente. Nel 1919 abbiamo dunque un ritorno dell’iperrealismo nei dipinti di Dundreville. L’anno seguente firmò il manifesto del gruppo di Margherita Sarfatti e due anni dopo, in collaborazione con altri artisti fondò il gruppo Novecento. Il pittore tuttavia non rimase a lungo nel gruppo, decise di uscirne nel 1924 per avvicinarsi allo stile fiammingo. Negli anni successivi si persero le tracce degli studi di Leonardo Dudreville, si sa per certo che espose alla Quadriennale di Roma ed in due mostre a Milano. Morì a Ghiffa nel 1976.
Fra i più noti dipinti di Dudreville Leonardo citiamo: Autoritratto (1909), Volto di donna (La Zanetta. Vecchia sotto una pergola) (1907), Paesaggio montano (1907-1908), Borgotaro al tramonto (1908), Mia madre (1910), Le voci del silenzio (1912), Studio per L’autunno (1913), Ritmi emanati da Antonio Sant’Elia (1913), Ritmi emanati da Ugo Nebbia (1913), Eroismo, tragedia, follia, ossessione, asfissia (1914), Ritratto della sorella Margherita (1917), Il cantiere (1920), Studio di carattere (1921), Panorama. La gran valle (Villafranca) (1922),La giapponese (1929), L’albero abbattuto (1948), Natura morta con lepre (1934), Ritratto della moglie Tina (1936), Natura morta con francobolli (1951) e Ghiffa (1955).