Damien Hirst è un artista e scultore inglese, nato a Bristol il 7 giugno 1965, divenuto rapidamente famoso negli anni novanta.
Cresciuto insieme alla madre a Leeds, iniziando già da giovane gli studi artistici, nel 1986 si trasferisce a Londra, dove si iscrive al Goldsmith College, presso il quale si diplomerà nelle belle arti pochi anni dopo, nel 1989.
Qui subisce forti influenze da artisti del passato del calibro di Rembrandt, pittore ed incisore olandese, da Chaim Soutine, pittore russo naturalizzato francese, e soprattutto dal pittore britannico Francis Bacon: da loro riprenderà soprattutto la scelta di molti soggetti in molti dei suoi dipinti, le carcasse di animali come buoi, mucche o pecore, che ostentano quella che poi diventerà la tematica principale ed archetipica delle opere di Hirst, ossia la morte e la sua esplorazione.
Non a caso la sua opera forse più famosa, maggior emblema dell’arte britannica negli anni novanta, e che meglio congestiona le sue caratteristiche artistiche, è The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living (ossia L’Impossibilità Fisica della Morte nella Mente di un Vivo): uno squalo tigre lungo oltre quattro metri immerso in una vetrina di formaldeide, una sostanza battericida adibita all’utilizzo di diverse tecniche di imbalsamazione.
Proprio l’utilizzo di animali morti ha reso controverse molte sue opere, suscitando le critiche di vari gruppi e sostenitori animalisti.
Nel 1988, ancora studente, insieme ad alcuni giovani colleghi del Goldsmiths College, organizza a Londra, presso una serie di ex uffici portuali attualmente in disuso, un’esposizione artistica nota come Freeze. La mostra è famosa per essere stata il preludio della nascita degli Young British Artists, gruppo di visual artist britannici fondatori della cosiddetta Britart, che vede come leader e maggior rappresentante proprio Damien Hirst.
Fra le altre opere famose, si ricordano After the flood, For the love of God, e No love lost.