Lovis Corinth nacque a Tapiau, nella Prussia orientale, nel 1858. È stato un pittore nonché un importante esponente dell’impressionismo tedesco. La sua formazione avvenne nell’Accademia d’Arte Königsberg sotto la guida del professor Otto Günther, e poi nella celebre Accademia di Monaco di Baviera.
Si trasferì presto a Parigi, altra capitale dell’avanguardia europea del tempo, dove ebbe modo di apprezzare il movimento impressionista e soprattutto le opere realistiche di Wilhelm Leibl, che senza dubbio influenzò i primi dipinti del Corinth.
Nel 1881 ritornò a Monaco, qualche anno più tardi si diresse verso Berlino dove conobbe Max Liebermann, con il quale si unì al movimento di secessione. Lo stile delle opere di quel periodo è influenzato dalla pittura fiamminga del ‘600, caratterizzata da un naturalismo forte e incisivo. Prevalgono dipinti che ritraggono scene di nudo, riti religiosi, i soggetti sono spesso appartenenti alla letteratura od alla mitologia.
In questi anni Corinth sperimentò anche nuove tecniche pittoriche, in particolare si avvicinò alla litografia.
Non trovando occupazione, nel 1901 si trasferì a Berlino dove aprì una scuola di pittura per donne. Qui conobbe la futura moglie, che gli diede molto conforto quando, qualche anno dopo, ebbe un ictus che gli bloccò tutto il lato sinistro.
Negli ultimi quindici anni della sua vita, Corinth realizzò numerosissimi dipinti e autoritratti. Nel 1917, gli venne conferito il titolo di professore dall’Akademie der Künste di Berlino.
Nel 1925 si recò ad Amsterdam con un suo vecchio alunno per ammirare le opere dei suoi amati maestri olandesi Rembrandt e Frans Hals, ma durante questo viaggio il pittore si ammalò gravemente e morì di polmonite a Zandvoort, il 17 luglio.