Consalvo Carelli, pittore italiano di origine napoletana, nasce il 29 marzo del 1818 fu massimo esponente della scuola di Posillipo.
Nei primi anni della sua formazione artistica seguì il padre Raffaele, che gli trasmise i primi rudimenti artistici per poi diventare allievo di William Leicht. Giovanissimo presentò le sue prime due opere alla Mostra annuale borbonica, nella quale vinse la medaglia d’argento per aver conseguito il secondo posto con il quadro Piazza della Vicaria.
La sua fama crebbe velocemente nell’ambiente artistico partenopeo, grazie al sostegno soprattutto delle famiglie emergenti del tempo che apprezzarono sin da subito il suo stile molto proteso all’arte decorativa.
Celebre sono le opere Veduta di Napoli con la Torre della polveriera e Veduta di Casa, dipinti che furono poi venduti al re e oggi conservati nelle sale del Palazzo reale.
Nei suoi anni di soggiorno a Roma si dedicò alla realizzazione di tele che se ispirassero all’ambiente agreste romano, in cui dominavano scene di vita popolare utilizzando sia la tempera a olio sia la tecnica dell’acquarello sia contribuivano a fornire alla tele uno stile leggero che ne esaltasse soprattutto il colore e la vivacità.
Ritornato a Napoli, prese parte e numerose mostre ed esposizioni del Regio Istituto di Belle Arti, in cui espose le sue opere campestri che ritraevano scene di vita contadina e pastorizia. Le sue opere furono apprezzate anche dallo zar di Russia che acquistò due delle sue opere più spettacolari quali Napoli dai giardini reali di Portici e Napoli da Camaldoli.
Prese parte ai movimenti del risorgimento e durante i suoi anni a Roma conobbe personaggi emergenti quali Massimo D’Azeglio con il quale prese parte alla battaglia del Volturo. Furono questi gli anni in cui strinse amicizia anche con Alexandre Dumas per la quale realizzò le illustrazioni del suo libro Da Napoli a Roma. Morì a Napoli nel 1900.