Claude Joseph Vernet fu un famoso pittore paesaggistico ed incisore francese nato nel 1714 ad Avignone, che già da piccolo intraprese la via artistica grazie anche al padre che dipingeva decorazioni per pannelli e portantine.
Presto però le ambizioni di Vernet aumentarono e quindi intraprese un viaggio in Italia per studiare i migliori pittori di paesaggi e marine a Roma, diventando allievo di Bernardino Fergioni e vivendo in città per vent’anni.
Nell’ambiente artistico romano Vernet seppe subito farsi notare grazie ad alcune caratteristiche comuni nei suoi dipinti, come la rappresentazione di eventi atmosferici oppure il grande spazio lasciato al cielo e ai momenti di vita quotidiana: infatti nonostante sia un pittore paesaggista, Vernet dava molta importanza alle figure umane che animavano la scena.
Si dice che per queste peculiarità sia stato influenzato da un altro incontro fatto in ambiente romano, quello con Giovanni Paolo Panini. Negli innumerevoli ritratti di paesaggistica marina si nota un effetto puramente descrittivo e rappresentativo di eventi naturali come naufragi, tempeste, bonacce oppure della vita del porto, che spiccano perché in contrasto con alcuni dei primi dipinti proto-romantici che nella visione del mare in tempesta e del paesaggio proponevano una caratterizzazione interiore.
Vernet divenne così famoso in tutta Europa e nel 1753 il marchese di Mariny, facente parte della corte di Luigi XV, lo richiamò in Francia per commissionargli diversi lavori di rappresentazione dei porti francesi. Solo 15 delle 24 opere commissionate furono portate a termine ma valsero comunque a Vernet grande valore anche da parte della Marina francese, soprattutto il dipinto“Porto di Rochefort”.
Altro notevole capolavoro è “La spiaggia”, con cui riprende i temi italiani di scene di vita immerse nella natura del mare. Di ritorno a Roma, venne nominato membro dell’Accademia di Francia e continuò a dipingere fino quasi alla morte, avvenuta nel 1789 a Parigi.