Cima Luigi, fu un noto pittore italiano. Nacque a Belluno nel 1860. Durante gli anni della formazione compì gli studi tecnici a Feltre che poi abbandonò per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Durante questi anni esordì all’Esposizione Nazionale di Milano con Interno della basilica di San Marco(1876) e studiò presso vari pittori famosi come: G. Favretto, P. Molmenti ed E. De Blaas.
Durante una mostra a Venezia (1881) espose alcune vedute che riscossero molto successo fra il pubblico e la critica.
Successivamente al diploma, Cima Luigi, lavorò presso lo studio dello scultore Dal Lotto e s’inserì perfettamente nella vita artistica veneziana, stringendo amicizia con Giacomo Favretto, Guglielmo Ciardi, Luigi Nono, Bartolomeo Bezzi e Alessandro Milesi.
Luigi Cima raffinò la sua tecnica di pittura sulla miniatura fino ai primi del Novecento per poi rimaner affascinato dal paesaggismo veneto. Il Cima, in questo ambito, fece sfoggio del suo talento miscelando armoniosamente nelle sue vedute semplicità e raffinatezza. Oltre al tema paesaggistico, Cima si cimentò anche con nature morte, animali e composizioni religiose.
Si susseguirono, dal 1893 al 1901, diverse esposizioni a Venezia, a Genova, a Torino, a Firenze, a Roma ed a Milano, dove fra l’altro vinse diversi riconoscimenti. Fra le esposizioni più importanti dei quadri di quest’artista ricordiamo: la 1ª e alla 2ª Biennale di Venezia nel 1895 e nel 1897.
Fra i più importanti dipinti famosi di Luigi Cima, si ricorda: un volume su Venezia con 38 tavole edito l’editore Engel di Vienna, Contadina bellunese, Ritratto di Donna, Santa, Donna con velo, Il ritorno dal pascolo, Un canale a Venezia, Il ritorno delle Selve, Primi sintomi, Addio, Angoscia materna, Vacche alla pozza, Nevicata, I fabbri, Alla sagra del villaggio, L’Inverno, Senza mamma e San Giovanni Bosco.
Luigi Cima, dopo essersi ritirato dalla vita artistica pubblica morì a Villa di Villa nel 1944.