Giovanni Battista Cima, non fu solo un illustre pittore italiano ma anche una personalità di spicco nella scuola artistica veneta del XV secolo, venne soprannominato Cima da Conegliano per via dei suoi natali.
L’artista difatti nacque a Conegliano nel 1459. Dell’infanzia dell’artista non si hanno notizie certe, probabilmente iniziò a lavorare a quattordici anni, figurando così nel registro delle tasse. Si suppone che gli anni della formazione li abbia trascorsi sotto la guida di Giovanni Bellini e sotto l’influenza di artisti come: Antonio Vivarini, Vittore Carpaccio, Giorgione e Marco Palmezzano.
Non si sa nulla di lui fino al 1489, anno in cui si trasferì a Venezia ed aprì una bottega propria, a quest’anno risale anche il primo fra i suoi quadri attribuitogli.
Successivamente soggiornò fra Venezia e l’Emilia (1500-1515) e si spostò negli anni seguenti fra Parma, Bologna e Carpi. Per lo più lavorò su commissione della Chiesa, ricordiamo tra i dipintifamosi la Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Andrea (1505) e la Sacra Conversazione (1513).
Fra le altre opere di Cima da Conegliano con soggetto sacro si ricordano: la Madonna dell’Arancio (1496) conservata nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Madonna col Bambino (1504-1505) oggi conservata alla National Gallery di Londra, la Sacra Conversazione (1495) conservata alla National Gallery of Art di Washington e la Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Andrea (1505) conservata alla Galleria Nazionale di Parma.
La pittura del Conegliano riscosse un notevole successo grazie al gusto raffinato classico con cui egli realizzava i soggetti sacri, fra la sua produzione difatti figurano numerose pale d’altare e polittici.
A Conegliano l’artista fece ritorno nei periodi estivi, per trascorrervi le vacanze. Vi si recò per l’ultima volta nel 1516 e morì l’anno seguente, presso la sua residenza che fu postuma trasformata nella Casa museo di Giovanni Battista Cima.