Artista provocatore, irriverente e dissacrante, ricco d’idee e di talento ecco come si potrebbe ritrarre il pittore e scultore italiano Maurizio Cattelan.
Nato a Padova nel 1960, Maurizio Cattelan frequenta durante gli anni della formazione, forse per un breve periodo, l’Accademia di belle arti di Bologna, anche se gran parte della sua ricchezza artistica è frutto di un accurato studio autonomo dell’arte.
Le opere di Cattelan seguono un unico filo: la provocazione, la rottura degli schemi, la si potrebbe definire una satira dell’arte.
Cattelan muove i primi passi nell’ambiente artistico, negli anni ottanta a Forlì collaborando con vari artisti, è di questi anni l’opera “Senza titolo”, chiaramente ispiratasi alle opere del Fontana, ovvero una tela tagliata in tre punti in cui incise la Z di Zorro. In realtà si presenta al pubblico solo nel 1991 con l’esposizione di “Stadium 1991” nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nel 1997 espone alla Biennale di Venezia un fachiro sepolto di cui si vedono solo le mani.
Nel 2001 svela al pubblico un’opera che farà abbastanza discutere “La nona ora” in cui ha rappresentato in forma scultorea un Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite, originariamente in piedi e poi sdraiato poiché non convinto dell’effetto iniziale.
Sempre al 2001 risale l’opera “Hollywood” ovvero un grande cartello, ricalcato su quello noto ed imponente che indica gli studi cinematografici californiani, piazzato su un deposito palermitano di spazzatura. Ancora del 2001 l’opera “Him” in cui rappresenta Hitler inginocchiato nell’atto di chiedere perdono.
L’anno seguente, e nel 2008, presenta delle opere scultoree che sono al limite dell’esasperazione anatomica, ovvero “Frank and Jamie” (2002) e “Donna crocifissa” (2008).
Insieme a diversi collaboratori da vita ad iniziative editoriali come il Toilet Paper” (2010) con il fotografo Pierpaolo Ferrari, durante un soggiorno a New York crea “Permanent food” con Paola Manfrin e Dominique Gonzalez-Foerster, “Charlie” con Massimiliano Gioni e Ali Subtonick e collabora di tanto in tanto con la rivista d’arte contemporanea “Flash Art”.
Nel 2011 espone i suoi piccioni impagliati alla 54° edizione della Biennale di Venezia e quello stesso anno il Guggenheim di New York gli dedica una mostra con ben 130 sue opere appese al soffitto.
Fra i riconoscimenti ottenuti da Cattelan ricordiamo: il Premio alla Carriera (medaglia d’oro) della XV Quadriennale d’arte di Roma ed il Premio Francesca Alinovi attribuitogli dall’Accademia di belle arti di Bologna.
Attualmente continua la sua carriera d’artista fra Milano e New York.