Leonora Carrington è stata una pittrice e scrittrice inglese, nata a Lancaster nel 1917. Si trasferì da giovanissima in Francia, dove cominciò a realizzare dipinti surrealisti e a scrivere racconti fantastici. Qui, però, tre fatti la fecero precipitare nel nulla: l’occupazione nazista, l’amore folle per Max Ernst e la depressione causata dall’arresto di lui.
La sua arte si formò passo dopo passo: Leonora ribaltava i segni, trovava il vero nello strano e sospettava del normale, del quotidiano. I suoi dipinti surrealisti furono di una follia piena di paradossale lucidità.
Dipinse un quadro, un autoritratto, in cui sono presenti un puledro, un cavallo a dondolo, e lei scapigliata, che stringe un patto con una iena. Tutta una metafora su ciò che si è e ciò che la società richiede di essere. In generale nella sua vita soffrì molto di tutte le limitazioni a lei imposte come donna.
In Spagna, dove fuggì in seguito all’internamento di Ernst nei campi di concentramento, fu ricoverata in un ospedale psichiatrico, di cui racconta le esperienze nell’ opera En Bas (1944), tradotta anche in italiano.
Si stabilì poi in Messico e lì continuò a realizzare dipinti e a scrivere romanzi, grazie anche alla conoscenza di Remedios Varo, di cui affiancò lo stile pittorico. Arricchì la sua ispirazione con lo studio di culture precolombiane e strinse legami con molti dei surrealisti in esilio, tra cui José e Kati Horna, Gunther Gerszo, Benjamin Péret.
Leonora Carrington guarì nel giro di pochi anni, tant’è vero che visse una vita lunghissima, lavorando per il cinema, per il teatro, scrivendo racconti carichi di humor nero e dipingendo al fianco di grandi artisti.
Morì all’età di 94 anni, a città del Messico, il 26 Maggio 2011.