Cabianca Vincenzo (Verona 20 giugno 1827 – Roma 21 marzo 1902) fu un pittore italiano. Il padre Giovanni, era vicentino, la mamma Maria Pipa, veronese, frequentò il ginnasio presso il seminario vescovile di Verona, poi passò all’Accademia Cignaroli.
Iniziò a dipingere nella sua città natale, poi si trasferì a Venezia e studiò presso l’Accademia di Venezia prima, e poi dal 1851 studiò a Milano sotto la guida e l’influenza di Domenico Induno. Nel 1853 per sottrarsi alla persecuzione della polizia austriaca per i suoi ideali patriottici si trasferì a Firenze e pur essendo a stretto contatto con Telemaco Signorini e Odoardo Borrani, dipinse soprattutto interni.
Nel 1858 affascinato dai macchiaioli ne divenne un entusiasta seguace, evidenziandosi per effetti controluce e contrasti chiaro-scuro. Tra il 1859 e il 1860 insieme a Cristiano Banti effettuò un lungo studio a Montemurlo, nelle vicinanze di Prato. Le opere di questo periodo Il Porcile e la Donna con un porco contro il sole, gli elementi rilevanti di queste opere furono soprattutto i giochi di luce. Negli anni Cabianca continuò i suoi studi a La Spezia approfondendo gli effetti del sole e di luce, i suoi compagni di ricerche furono Signorini e Banti.
Si trasferì ad Arezzo, qui sono nati La Contadina a Montemurlo e la Donna a Montemurlopregevoli dipinti famosi per coerenza di stile e della lirica narrativa. Le sue fatiche più apprezzate degli anni sessanta del secolo, furono Le monachine (1861), Il bagno tra gli scogli (1864) e Dante giovinetto (1867), molto influenzate da elementi romantici. Nel 1870 si trasferì a Roma e cominciò a dedicarsi anche agli acquerelli che ebbero successo soprattutto in Inghilterra. Nel 1899 partecipò alla III Esposizione internazionale d’arte di Venezia.
Nel 2007, si sono tenute mostre a Firenze, Orvieto e Perugia, nel 2008 a Firenze presso il Museo nazionale Alinari della fotografia, in occasione di una mostra dedicata ai macchiaioli e alla fotografia sono state presentate molte immagini fotografiche legate ai macchiaioli, prese dall’archivio personale di Cabianca.