Aurelio Luini fu figlio di un artista molto importante nel Cinquecento Italiano: il padre, infatti, era Bernardino Luini, che ebbe altri tre figli, mentre la madre si chiamava Margherita Lomazzo.
Pittore italiano di una certa rilevanza, Aurelio Luini nacque a Milano nel 1530 circa; insieme ai fratelli Tobia, Evangelista e Giovan Pietro, proseguì un lavoro lasciato incompiuto dal padre, riguardante la decorazione di San Maurizio al Monastero Maggiore.
Già in questo affresco è possibile notare due diverse scuole di pensiero che nelle fasi iniziali coinvolsero l’artista, la prima riguardante le influenze di Foppa, e la seconda le influenze di Melozzo da Forlì, tipiche della scuola di Forlì.
Ma fu insieme a Giovan Pietro che Aurelio lavorò per la maggior parte del tempo, soprattutto agli inizi della sua carriera, continuando e proseguendo quanto insegnato e quanto iniziato dal padre.
Il quarto figlio di Bernardino può essere considerato come uno dei più interessanti artisti di quell’epoca, soprattutto per le presenti rivisitazioni del manierismo lombardo, ma non solo. Nel primo affresco nel quale lavorò con i fratelli, si evince una continuità con la scuola di Forlì, ma il Luini si fece anche molto influenzare da Leonardo, e dai suoi amici dell’Accademia dei Facchini, accademia eterodossa la cui frequentazione gli provocò qualche problema con la Chiesa.
Infatti, nel 1581, Aurelio Luini dovette prendersi una pausa dall’arte, in seguito all’ordinanza di Carlo Borromeo, ai tempi vescovo, che evidentemente non vedeva di buon grado la partecipazione all’accademia.
Tra le opere più interessanti del pittore e le più degne di significato, si ricordano soprattutto vari affreschi, come quello del 1560 nel monastero di Santa Maria Assunta a Cairate in cui si nota bene la continuità con l’arte del padre, e gli affreschi di S. Vincenzo alle Monache a Milano, che oggi si trova a Brera.
Il pittore si spense a Milano, probabilmente (ma la data è incerta) nel 1592.