Figlia di Orazio Lomi (detto Gentileschi perché alla morte del padre fu adottato dallo zio e ne prese il cognome), Artemisia Lomi Gentileschi nacque a Roma l’8 luglio del 1593, e fu una esponente del Caravaggismo italiano.
Simbolo del femminismo e della lotta di classe, la Gentileschi fu una delle poche esponenti femminili della storia dell’arte, una donna, prima ancora che una pittrice, che combatté per i suoi ideali e per i suoi valori, cercando di affermarsi nella società prima di tutto come persona, oltre che dal punto di vista stilistico, pittorico e culturale.
La Gentileschi, infatti, fu una pittrice di elevato talento artistico che, però, risentì molto della sua storia personale e del fatto che fu spesso protagonista della lotta al potere maschile, simbolo di femminismo e ribellione (non dimentichiamo, infatti, che un albergo a lei intitolato, a Berlino, accettava solo clienti di sesso femminile).
Protagonista di una vicenda al limite del romanzesco, la Gentileschi incontrò non poche difficoltà in ambito artistico e culturale, ma non solo: la società nella quale la pittrice visse e si formò era una società molto chiusa, governata da famiglie patriarcali che, di certo, non dovevano ben vedere l’affermazione sociale e culturale di una donna. La Gentileschi dovette lottare per affermarsi dal punto di vista sociale e stilistico, ed in effetti nelle sue opere si esprime tutta la sua carica drammatica e teatrale.
Trasferitasi a Napoli nel 1630, la giovane pittrice ebbe un grande privilegio rispetto a molte delle sue coetanee: non solo una formazione culturale ed una preparazione scolastica, ma anche una relativa apertura familiare che, tuttavia, le costò non poco dal punto di vista personale. Infatti, la vicenda che la vide protagonista (la pittrice intentò un processo per stupro al suo violentatore), mise in ombra la sua capacità stilistica e professionale, mettendo invece in luce la sua lotta e la sua ribellione al potere maschile.
Uno dei capolavori della pittrice si intitola Autoritratto come allegoria della Pittura, appartenente agli anni 1638-39. Si spense a Napoli nel 1653.