Nato a Modena nel 1700, Antonio Joli fu, prima ancora che un pittore, un vero e proprio artista a tutto tondo, che rappresentò al meglio una delle correnti artistiche e pittoriche più note nel Settecento italiano, il Vedutismo.
Infatti, nelle sue opere traspare questo interesse e questa grande passione per i paesaggi, sia quelli più naturali – in cui la natura la fa da padrona – sia quelli che riproducono le città e le cittadine di quel tempo: infatti, il periodo artistico nel quale visse l’artista, fu un periodo caratterizzato dall’interesse per i panorami e le “vedute”, e fu proprio questo termine a dare nome, per la prima volta, a questo movimento artistico a Venezia.
Antonio Joli non fu attivo solo in Italia: infatti, degna di interesse fu anche la sua carriera in Inghilterra ed in Spagna, dove l’artista ebbe modo di seguire la sua aspirazione paesaggistica.
La formazione artistica del pittore – che fu anche scenografo e quadraturista, tra i migliori del suo tempo – prese vita con il maestro Raffaello Rinaldi, presso la cui bottega ebbe modo di apprendere i primi rudimenti dell’arte. Successivamente a questo primissimo approccio con arte e pittura, Antonio ebbe modo di lavorare in altri diversi studi e botteghe con altri maestri di un certo calibro: si ricorda la collaborazione con Giovanni Paolo Panini, a Roma, e con lo studio Galli-Bibiena.
Queste esperienze diedero modo al pittore di apprendere anche l’arte della scenografia teatrale, che sviluppò in particolare a Modena e Perugia. Ma non solo: appassionato dalle “vedute” e dai paesaggi, il pittore iniziò a viaggiare, visitando dapprima la città di Venezia (dal 1735 al 1746), e poi la Germania, l’Inghilterra – dove decorò il King’s Theater ad Haymarket – e la Spagna.
Ritornato a Venezia nel 1754, vi fondò l’Accademia di Belle Arti.
Dopo aver deciso di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Napoli dal 1762, Il pittore morì nel 1777.