Nato a Campina Grande, nello stato del Paraiba, nel 1944, Antonio Manuel Lima Dias, semplicemente noto come Antonio Dias, è un illustre artista brasiliano, considerato da molti esperti del settore come uno fra i più grandi e più importanti pittori famosi della storia dell’arte contemporanea.
Fin dalla più giovane età, Antonio Dias fece mostra di essere in possesso di doti e qualità artistiche eccezionali, decisamente fuori dal comune. Palesato un forte interesse nei confronti delle discipline artistiche, in particolar modo per il disegno e la pittura, Dias manifestò ben presto il desiderio di poter dedicare tutta la propria formazione alle belle arti, esprimendo l’ambizione di volersi affermare in tali settori. Dopo che si trasferì nel 1957 con la sua famiglia a Rio de Janeiro, si iscrisse alla prestigiosa Accademia delle Belle Arti di Rio de Janeiro e venne accolto sotto l’ala di uno fra i maggiori illustratori e pittori famosi brasiliani dell’epoca, Oswaldo Goeldi, che gli trasmise i primi importanti rudimenti artistici.
Nonostante venga raggruppato tra i gli artisti della nuova figurazione brasiliana, in lui rimase un forte intreccio tra il movimento cocretista e la tradizione tropicalia.
Nel 1965 vinse il premio di pittura della Biennale des Jeunes di Parigi dove visse nel 1967-68.
Di indole ironica, brillante, e talvolta persino pungente e provocatoria, nella metà degli anni ’60, in aperto contrasto con la dittatura militare stabilitasi nel suo paese, usufruì di una borsa di studio vinta per recarsi in Francia, a Parigi, dove ebbe modo di fare nuove esperienze e di perfezionarsi ulteriormente, restando nella capitale del paese transalpino per circa due anni. Successivamente, a partire dal 1968, affascinato anche dalla prestigiosa Biennale di Venezia, decise di trasferirsi per breve tempo in Italia, a Milano, città che amerà al punto da aprire un proprio studio lì e da acquistare una residenza, per potervisi recare spesso in visita.
Sono degli anni '60 le opere nelle quali Antonio Dias utilizzò i colori rosso, bianco e nero, simbolo del sangue e dell'intimo dell'uomo e della città. La presenza corporea nelle sue opere è presente e spesso resa con elementi tridimensionali.
Nuovi viaggi lo portarono ad affinarsi anche in Germania, risiedendo per lungo tempo a Colonia ed a Berlino, ed a trovare nuovi stimoli negli Stati Uniti d’America e soprattutto in Nepal, dove ebbe modo di realizzare una speciale carta fatta a mano che gli permise di effettuare diversi esperimenti con i colori.
Nel corso della sua lunga e fortunata carriera, Antonio Dias prese parte alle più prestigiose esposizioni artistiche del mondo, ricevendo numerosi consensi ed attestati di stima per le sue opere, e consacrandosi sempre più come uno fra i più talentuosi pittori famosi della sua generazione.
Stimato anche come insegnante, attualmente Dias prosegue la propria attività artistica, realizzando numerose opere e dipinti.