Conosciuto con il nomignolo di “Lo Schiavone” o “Andrea Schiavone, Andrea Meldolla nacque a Zara in un anno imprecisato della prima metà del cinquecento, quindi fra il 1500 ed il 1522, e fu un pittore italiano di modesta fama e grande riservatezza. Il soprannome Schiavone si deve al luogo di nascita seppure la famiglia fosse originaria di Meldola.
Della sua formazione sono pervenute ben poche notizie biografiche: si suppone che possa aver studiato a Venezia ed a Zara da Lorenzo Luzzo detto Morto da Feltre o a Venezia dal Veronese, ma più probabilmente studiò da autodidatta imparando dalle stampe del Parmigianino, del Tintoretto e di Francesco Salviati.
Sebbene inizialmente, nella stesura delle sue opere, le prime risalgono al 1538, sembrò far riferimento alla tecnica del Veronese successivamente si lasciò influenzare soprattutto dall’arte del Tiziano e del Tintoretto a cui aggiunse un tocco di monumentalità talvolta (ma fu anche capace di spettacolari miniature) o di drammaticità proiettando la sua pittura nell’espressionismoenfatico che in un secondo momento sarà fortemente ispirata da Rembrandt.
I soggetti delle opere del Meldolla traggono prevalentemente spunto dai testi religiosi e da racconti mitologici.
Più che nella pittura però, Andrea Schiavone, registra il maggior successo con la tecnica dell’incisione di cui diviene un maestro ed in cui il suo talento trovò un libero sfogo.
Fra le commissioni più note attribuitegli, ricordiamo quella del Vasari nel 1540, che inizialmente l’aveva duramente criticato, che gli commissionò un grande dipinto di soggetto bellico. Sedici anni dopo Meldolla vinse un’altra importante commissione per la Biblioteca Marciana a Venezia.
Andrea Meldolla, dello Lo Schiavone, morì a Venezia nel 1563.
Fra le più importanti opere di Andrea Schiavone ricordiamo: l’Adorazione dei Magi, Caino e Abele, Giudizio di Mida, Deucalione e Pirra, Apollo e Dafne, Quattro donne nel Paesaggio, Due uomini in scala ridotta, Filosofi e l’Annunciazione e Ss. Pietro e Paolo.