Nato a Torino nel 1940, Boetti Alighiero è considerato un alto esponente di quella nota come arte povera, analizzando i temi dell’alternanza, del doppio e della propria identità che si identifica nella sua particolare propensione di dividere il suo nome in Alighiero e Boetti. Le sue opere più conosciute sono Tutto e Autoritratto.
Una volta interrotta gli studi di economia e commercio si dedicò come autodidatta all’arte, e sue sono le opere che esprimono con ironia l’idea degli opposti con tutti i suoi contrasti e ossimori. Da ciò nascono opere come le Colonne, Cimento dell’armonia e dell’invenzione.
La sua arte fu anche notevolmente influenzata da lunghi soggiorni in Afghanistan, in Giappone, in Africa e negli Stati Uniti che resero il suo operato più profondo e complesso, dando maggior spessore all’aspetto concettuale della realtà artistica. Il tutto incentrato alla ricerca di una libertà incondizionata dettata da un costante istinto che lo induce a sperimentare continuamente per mettere sempre in discussione la sua arte rigenerandola.
E fu da quest’insieme di idee che nacquero opere come Mettere al mondo il mondo, Tutto, Alternando da uno a cento e viceversa, opere che gli permisero di partecipare alle più importanti rassegne di arte contemporanea. Partecipò alla biennale di Venezia ed ebbe modo di esporre diverse opere alla Galleria d’arte moderna. Morì a Roma nel 1994.
Nel 2009 alcune delle sue opere furono esposte presso il Museo Madre di Napoli in cui ha potuto esporre in ordine cronologico le sue opere più importanti. Tra le esposizioni più recenti è necessario citare la grande retrospettiva al Museo Reina Sofia di Madrid.