Jacopo Negretti o Jacopo Palma per tutti Palma il Vecchio è stato un celebre pittore italiano. Non sono noti ne il nome della madre né la data di nascita precisa ma di certo fu prozio di Palma il Giovane.
Jacopo rimase poco nella sua città natale e, infatti, ben presto decise di trasferirsi a Venezia, che in quel periodo rappresentava il punto cardine dell’arte e dell’economia dell’Italia settentrionale.
E’ del 1510 la prima prova dimostrabile del suo soggiorno a Venezia, dove comparve come testimone durante un atto notarile. Amico di Lorenzo Lotto era sempre in cerca di mecenati benestanti e facoltosi che gli permettessero di produrre e guadagnare.
Infatti, produsse un’enormità di dipinti anche se molti non gli furono mai attribuiti. Apprese l’arte della pittura prima da Andrea Previtali e Giovanni Bellini poi successivamente da Giorgione.
Frequentò Tiziano, che si innamorò perdutamente della figlia Violante. La sua arte era caratterizzata da ritrattistica, soggetti mitologici e sacri, con le pale d’altare, e le famose Sacre Conversazioni, commissioni di privati e enti religiosi.
A Napoli, presso il museo di Capodimonte, si conserva una Sacra Conversazione. A distinguere Palma il Vecchio è soprattutto la sua ritrattistica e l’opera “Ritratto dell’Ariosto” è quella che meglio rappresenta la sua abilità.
Realizzò anche tanti ritratti di belle fanciulle e tra questi spicca “Fanciulla in profilo” del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Tra i suoi ritratti più famosi si ricordano, inoltre, i ritratti femminili quali “Tre sorelle di Dresda” e “S. Barnaba“. Palma il Vecchio morì a Venezia nel 1528.