Marià Fortuny i Marsal, noto in Italia semplicemente come Mariano Fortuny, fu un pittore spagnolo di grandissima fama, fra i più grandi della sua generazione, e probabilmente il più importante del movimento del Romanticismo nel paese iberico.
Nato l’11 giugno 1838, a Reus, da una famiglia di umili origini, da giovanissimo, rimasto orfano, venne affidato alle cure del nonno, un ebanista che gli insegnò alcune nozioni artistiche ed i primi rudimenti dell’arte in generale, e che subito era stato in grado di riconoscere nel nipote una propensione per le belle arti fuori dal comune.
Nel 1852 i due si trasferirono a Barcellona, dove, grazie allo scultore Demènec Talarn, l’artista ottenne una borsa di studio che gli permise di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Barcellona, dove studiò, tra l’altro, sotto l’ala di grandi artisti come Claudio Lorenzale e Pau Milà i Fontanals.
Nel 1858, una nuova borsa di studio, vinta l’anno prima grazie al suo grande talento, gli permise di recarsi in Italia, a Roma, dove completò i suoi studi all’Accademia, circondato dall’arte, dai capolavori e dai dipinti antichi dei più grandi pittori italiani del passato. Qui, peraltro, conobbe Attilio Simonetti, suo grandissimo amico, nonché allievo e fervo sostenitore, col quale intraprese anche alcuni viaggi a Napoli, alla scoperta della pittura partenopea.
Nel 1859, allo scoppio della guerra ispano-marocchina, venne incaricato dal governo spagnolo di recarsi sul posto, in modo da descrivere le campagne di guerra e le scene di battaglia nei suoi dipinti antichi tra i quali figura il famoso La battaglia di Tetuan. Qui, in Marocco, assorbì alcuni temi esotici ed orientali, che sovente utilizzò in alcune sue opere.
Viaggiò quindi a Parigi, dove sposò Cecilia de Mandrazo, dalla quale ebbe un figlio, Mariano Fortuny i de Mandrazo, che diventerà anch’egli un noto artista.
Morì durante un soggiorno a Roma, il 21 novembre 1874, per via della malaria, a soli 36 anni.