Lorenzo Lotto è un pittore considerato “romantico”. Forte era, infatti, la sensibilità del suo carattere. Lotto nasce nel 1480 a Venezia ma i suoi lavori non avvengono mai nei pressi della città natale.
Le regioni in cui opera sono la Lombardia, il Lazio e le Marche e soprattutto nei piccoli centri piuttosto che le grandi città. La sua formazione non è molto chiara poiché non disponiamo di informazioni sufficienti in merito.
È probabile che l’influenza artistica sia da attribuire al lavoro all’interno della bottega dei Vivarini e alla pittura di Giovanni Bellini. Un elemento chiaro e documentato è, invece, la permanenza a Treviso per diversi anni per volere del vescovo locale, Bernardo de’ Rossi.
Lavora molto e i suoi soggetti sono soprattutto allegorie e immagini religiose. Tra le sue prime commissioni rientra quella del polittico per la chiesa di San Domenico a Recanati, la decorazione dei nuovi appartamenti papali in Vaticano, la pala della “Trasfigurazione” e l’affresco di “San Vincenzo Ferreri in gloria” per la chiesa di San Domenico e una “Deposizione” per la chiesa di San Floriano a Jesi.
La sua inclinazione verso le raffigurazioni religiose lo porta ad una nuova commissione a Bergamo nel 1513. Si tratta dell’esecuzione di una grande pala per la chiesa di Santo Stefano. Nel 1540 torna nuovamente a Venezia per eseguire una grande pala per San Giovanni e Paolo che completa nel 1542.
Un’importante commissione arriva nel 1549 su una pala per San Francesco alle Scale in Ancona. Per questo motivo torna nelle Marche per l’ennesima volta. Le sue capacità sono sempre state chiare e certe a tutti ma non riusciva a vivere con il suo lavoro, forse per la sua posizione fuori dal coro.
Negli anni ’50 del ‘500 il denaro scarseggia e si vede costretto a vendere 46 opere e poi oggetti personali. Muore nel 1557 circa.