Max Liebermann nacque a Berlino, il 20 luglio del 1847, e fu un importante pittore, ritrattista ed incisoretedesco di origine ebraica, particolarmente attivo tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900.
Di famiglia piuttosto benestante, in quanto il padre fu un imprenditore, in gioventù studiò filosofia e diritto presso l’Università di Berlino, ma ben presto la propensione per le belle arti, verso le quali aveva una forte passione ed uno spiccato talento, si fece forte al punto da indurre i suoi sforzi verso quella direzione.
Si iscrisse quindi presso la Scuola d’arte di Weimar, dove frequentò corsi di disegno e pittura a partire dal 1868, per poi seguire le sirene francesi, i cui movimenti artistici dell’Impressionismo e del Realismo ebbero un’influenza molto forte nei suoi dipinti antichi e nella sua pittura, in diverse fasi della sua vita.
Liebermann si trasferì quindi a Parigi nel 1872, restandoci per alcuni anni ed ammirando le opere di alcuni grandi artisti dell’epoca.
Nel corso della sua vita, in effetti, molti furono i pittori francesi che prese come modelli e fonti di ispirazione: su tutti, si possono ricordare Gustave Courbet e Jean François Millet, grandissimi esponenti del Realismo, dai quali, in gioventù, assorbirà le tematiche sociali espresse sovente in molti dei suoi primi dipinti antichi, per poi abbracciare, una volta raggiunta la maturità artistica, i vari Edgar Degas e Edouard Manet, che lo virarono maggiormente verso una corrente impressionista, della quale fu uno dei maggiori interpreti del suo paese, facendogli raggiungere lo stile decisamente più conformista e raffinato che lo rese celebre, che gli fece prediligere la realizzazione di ritratti e di dipinti aventi il paesaggio come soggetto principale.
Sempre in Francia, ebbe modo di entrare in contatto con le opere dell’artista ungherese Mihaly Munkacsy, la cui figura divenne celebre a quei tempi nel paese transalpino, arrivando a suscitare l’ammirazione dello stesso Liebermann.
Altri viaggi importanti per la sua carriera artistica furono quelli in Olanda, paese che lo ispirò moltissimo tanto da fargli realizzare alcuni quadri famosi come Macellerie in Dordrecht e Brefotrofio di Amsterdam.
Si spense l’8 febbraio del 1935, a Berlino, dopo essere entrato in forte contrasto con la Germania nazista, che lo ripudiò come artista.