Nato nel 1606, a Pistoia, fu un grande pittore ed incisore italiano.
Figlio d’arte, in quanto il padre, Alessio Gimignani, fu anch’egli un pittore per quanto sicuramente molto più modesto del figlio e probabilmente anche meno noto e conosciuto, verso il 1630 si trasferì a Roma, dove ben presto il suo talento gli valse l’ammirazione di un grande artista dell’epoca, il pittore ed architetto Pietro Berrettini da Cortona, che lo accolse sotto la sua ala rendendolo uno dei suoi più valenti e dotati discepoli.
Qui, inoltre, l’artista conobbe e strinse una forte amicizia con alcuni suoi celebri colleghi, tra i quali si ricordano i francesi Pierre Mignard, François Perrier e soprattutto Nicolas Poussin, la cui propensione classicista lo influenzò notevolmente nel corso della sua carriera.
Divenuto un pittore molto apprezzato per i suoi dipinti, le sue stampe e le sue acqueforti, tanto da ricevere diverse commissioni da clienti famosi, tra i quali figura l’antica famiglia nobile dei Rospigliosi (ed in tal senso il suo più noto committente fu il cardinale Giulio Rospigliosi, che nel 1667 verrà eletto papa col nome di Clemente IX), nel 1643 nacque suo figlio, Ludovico Gimignani, che seguirà le orme del padre diventando anch’egli un discreto ed apprezzato artista di quel tempo.
A partire dal 1652 si trasferì in Toscana, a Firenze, dove restò per una decina d’anni, realizzando opere e dipinti presso la corte dei Medici. Tornato a Roma nel 1661, qui rimase fino alla sua scomparsa, avvenuta il 9 dicembre 1681.
Fra i suoi dipinti antichi più famosi, si possono ricordare, tra gli altri Rebecca al pozzo, Adorazione dei magi e Visione di Costantino.