Giacometti Alberto nacque a Stampa in Svizzera nel 1901. La sua formazione iniziò a Ginevra presso la scuola d’arte dove iniziò ad apprendere i primi rudimenti della pittura. Nel 1922 si trasferì a Parigi, dopo un breve anno a Roma, dove iniziò a frequentare l’Acadèmie de la Grande-Chaum.
Dal 1925 si dedicò alla scultura di impronta decisamente cubista. Nel 1929 prese parte al movimento surrealista dando vita a degli objets e delle construcions-cages e l’esperienza surrealista gli permise di acquisire una nuova dimensione dello spazio attraverso l’applicazione di fragili strutture lineari.
Cosa che si nota nel suo successivo avvicinarsi alla figura umana, nella quale le relazioni tra ambiente e spazio sono stabilite da un esile e fragile plastica delle figure che spesso rievocano i bronzetti preistorici. La sua scultura trae ispirazione dal tema della solitudine e dalla vulnerabilità dell’uomo e nella sua infinita vacuità dello spazio come si nota nell’Uomo Indicante.
Durante il secondo conflitto mondiale rimase a Ginevra e nel 1947, dopo un periodo di sospensione, riprese a dipingere e a disegnare dal vero come nei primi anni della sua formazione, continuando ad alimentare il suo amore per la scultura. Nel 1962 vinse il gran premio alla Biennale di Venezia e nel 1965 quello al Gran Prix des arts de la ville de Paris. Numerose sono le opere che oggi si trovano custodite a Zurigo. Morì a Coira nel 1966.