È stato un pittore e decoratore di interni, uno dei più importanti esponenti del neoclassicismo. Studiò prima a Pavia e poi a Bologna e nel 1780 si trasferì a Roma, dove si guadagnò le prime vittorie e soddisfazioni.
Partecipò alla decorazione di Palazzo Altieri e conobbe Cristoforo Unterperger che lo ingaggiò insieme ad altri artisti per riprodurre gli ornati delle Logge di Raffaello in Vaticano, che furono inviati a Caterina II di Russia per essere rimontati in un ambiente dell’Ermitage.
Nel 1784 vinse il secondo premio in un concorso di disegno all’Accademia di Parma, concorso che vide la partecipazione del giovanissimo Francisco Goya. Nel 1786 penso di spostarsi nella città di Faenza per decorare la Galleria del Palazzo Conti-Sinibaldi e la Galleria dei Cento Pacifici e nel 1787 ebbe la nomina di membro d’onore dell’Accademia Clementina di Bologna.
Dopo Roma decise di ultimare e definire la sua formazione organizzando un viaggio con destinazione Napoli, Pompei ed Ercolano. Ritornato a Faenza lavorò prima alla Galleria di Palazzo Laderchi e poi al Palazzo Milzetti.
Nel 1803 fu chiamato a Parigi per decorare i Gabinetti Napoleonici alla Malmaison e durante gli anni successivi ebbe molte commissioni a Bologna, Roma, Venezia, Ferrara, e molte altre città d’arte italiane.
Fu nominato accademico nel 1811 presso l’Accademia di San Luca di Bologna e nel 1819 ricevette anche la nomina come membro dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Morì a Roma dopo una brutta caduta da cavallo. Nello scenario dell’arte neoclassica, proprio perché viveva una vita all’insegna dell’avventura, era considerato un personaggio molto irregolare ed era così anche nell’insegnamento: dava sempre ai suoi allievi la possibilità dell’improvvisazione.
Irregolare anche perché non si allontanò mai dallo stile bizzarro e ironico e in molti lo accomunano ai grandi della pittura del XIX secolo come Delacroix, Johann Heinrich Füssli e Goya.