Paul Brill, nato nel 1554 ad Anversa (o, secondo altri fonti, a Breda), fu un importante pittore ed incisore fiammingo, attivo soprattutto a Roma.
Fu figlio d’arte: il padre, infatti, Matthjis Brill, detto Il vecchio, fu un noto paesaggista, e fu proprio lui ad iniziare i figli Paul e Matthjis (passato alla storia come Il giovane) sulla via delle belle arti, in quel di Anversa. Si presume inoltre che fu allievo di Damiaen Wortelmans, pittore fiammingo specializzato nella decorazione di clavicembali.
Intorno al 1582 seguì il fratello in Italia, a Roma, assieme al quale lavorò su diversi affreschi del Palazzo Vaticano, per poi raccoglierne l’eredità a seguito della di lui prematura scomparsa, avvenuta l’8 giugno 1583. Iniziò quindi a farsi un nome alla corte di papa Gregorio XIII, il quale gli commissionò diversi dipinti, per poi consacrarsi definitivamente alla fine del ‘500 durante il pontificato di Sisto V, suo principale protettore e mecenate. In quel periodo realizzò diversi affreschi nel Palazzo Vaticano, nella Basilica di Santa Maria Maggiore e nella Scala Santa.
La sua principale mansione fu la realizzazione di paesaggi decorativi, che dipinse solitamente su tela ma anche su tavola e rame. Superato lo stile manierista del fratello, caratterizzato da forti chiaro-scuri e da giochi di luci ed ombre, assorbì poi le tecniche di Girolamo Muziano, Annibale Carracci e Adam Elsheimer, diventando poi fautore di uno stile che esercitò notevole influenza sulla pittura e sui dipinti di quegli anni, in Italia e più in generale nel nord Europa.
Particolarmente attivo anche durante il papato di Clemente VIII, che gli commissionò, tra l’altro, la realizzazione dell’affresco raffigurante il Martirio di San Clemente I (in collaborazione con i fratelli Giovanni e Cherubino Alberti) nella Sala Clementina del Palazzo Vaticano, Brill annoverò tra i suoi clienti alcune delle più importanti famiglie italiane dell’epoca, tra le quali figurano i Medici, i Borromeo, i Colonna, i Borghese ed i Mattei.
Nel 1621 si fregiò del titolo di direttore dell’Accademia di San Luca, accademia degli artisti a Roma, primo straniero nella storia a vantare simile posizione.
Si spense a Roma il 7 ottobre 1626.