Carlo Bonavia fu un pittore italiano vissuto nel Settecento. Nato forse a Roma, dell’artista non vi sono molte informazioni biografiche a disposizione; secondo alcuni critici e storici, il pittore era nato a Napoli, ma l’idea riguardava in particolare il fatto che fosse stato particolarmente attivo a livello artistico nella città campana, ma nella realtà non vi sono fonti note che sembrano orientarsi verso questo pensiero.
Nato, quindi, con molta probabilità a Roma, Carlo Bonavia è invece molto conosciuto per la sua tradizione artistica e per alcuni dei suoi dipinti famosi, che sono oggi datati negli anni che vanno dal 1755 al 1788; è probabile, quindi, che la sua maggiore produzione artistica possa essere datata attorno a quegli anni, dato che si ricordano di questo periodo dipinti, come ad esempio Arco naturale sulla costa di Posillipo, Naufragio su una costa rocciosa (esistono due opere con questo titolo, ma conservate in città diverse, una in Gran Bretagna ed una a Madrid), Eruzione del Vesuvio, La baia di Baia con il Castello Aragonese e il Tempio di Venere.
Oltretutto, il fatto che molte di queste opere si trovino oggi conservate presso Inghilterra e Spagna, lascia pensare che l’artista fosse anche apprezzato oltre il confine italiano e che molti dei suoi dipinti fossero stati a lui commissionati da protettori stranieri.
Molte di queste opere – ricordiamo anche uno dei suoi più famosi dipinti, Castel dell’Ovo a Napoli, databile probabilmente nel 1788 – rappresentano le bellezze di Napoli, città in cui il pittore fu particolarmente attivo e dalla quale trasse la maggiore ispirazione per le sue opere. Secondo alcuni critici, oltretutto, Carlo Bonavia era uno dei più apprezzabili pittori di genere storico e di vedute, e da queste opinioni ben si comprende come il Bonavia fosse un paesaggistastimato.
Apprezzato e stimato allievo di Claude Joseph Vernet, pittore francese, in alcuni dei suoi famosi dipinti si nota una certa inclinazione verso lo stile del maestro, tant’è che alcune delle sue opere erano state attribuite al Vernet.
Il pittore morì probabilmente a Napoli, dopo il 1788, anno in cui viene datata l’ultima opera ad egli attribuita.