Nicolas Didier Boguet fu un artista di origini francesi, vissuto a cavallo tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, particolarmente apprezzato per le sue doti di acuto ed attento osservatore della realtà quotidiana, che poi amava trasferire nei suoi famosi dipinti, molti dei quali rivelano una forte tradizione paesaggista.
Infatti, l’artista, nato a Chantilly, in Francia, nel 1755, fu particolarmente apprezzato, almeno all’inizio della sua carriera, per la pittura di paesaggi: il pittore si era formato presso l’Accademia Reale di Parigi, nella quale aveva studiato dal 1778 al 1780, mostrando inizialmente una particolare attenzione al genere storico, ma già nel 1783, quando si trasferì a Roma, le sue ispirazioni iniziarono a cambiare, mostrando un fervido interesse per la tradizione paesaggistica.
E fu proprio questo interesse per il paesaggio che lo rese famoso ed apprezzato anche in Italia, dove ebbe modo di proseguire i suoi studi e di perfezionare la sua arte, sia a Roma che a Firenze, presso la cui città soggiornò per qualche periodo. Tra i suoi dipinti più famosi, si ricorda in particolare l’opera dal titolo Le danze vendemmiali (oggi conservata presso il Museo Civico di Pistoia), senza dimenticare le commissioni che gli vennero fatte a Napoleone, che gli diedero modo di affinare la sua arte.
Proprio grazie alla commissione di Napoleone, oggi possiamo ricordare dipinti famosi di Nicolad Didier Boguet, che rappresentano alcune scene di battaglie napoleoniche, in cui ritorna, anche se per poco, l’iniziale interesse per il genere storico.
Nicolas Didier Boguet fu, tuttavia, un artista molto attento alla tradizione dei paesaggi, che aveva appreso all’inizio della sua formazione culturale ed artistica grazie a grandi maestri come ad esempio Claude Lorrain, ed il Valencienne. Di particolare rilevanza sono i dipinti famosi che ebbe modo di eseguire a Pistoia, a Palazzo Tolomei.
Pur essendo francese e pur continuando, per tutta la sua vita, ad inviare alcuni dei suoi famosi dipinti ai Salon di Parigi, il pittore continuò ad operare ed a vivere in Italia, dove morì e fu sepolto, nel 1839.