Anselmo Bucci, figlio secondogenito di Achille Muzio e Sestilia Chiavarelli, nasce il 25 maggio 1887 a Fossombrone in provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche, è stato un pittore, scrittore e incisore italiano.
Con la famiglia si trasferisce nel Veneto e dopo aver completato gli studi liceali, inizia a dedicarsi alla pittura. È il fratello Giovanni, scrittore che da subito, che intuisce la sua vena artistica e lo invoglia e lo aiuta anche nei momenti più difficili.
Nel 1904 a Monza, dove risiede, si lega al gruppo di artisti che danno vita al Coenobium e contemporaneamente segue i corsi dell’Accademia di Brera. Conosce e diventa amico di Dudreville e nel 1919 si reca a Parigi con lui, per dedicarsi all’incisione.
Qui entra in contatto con i principali artisti presenti in quel tempo nella capitale francese. Viaggia molto e nel 1915 si arruola nel Battaglione lombardo ciclisti come volontario.
Le molte mostre gli danno fama e conoscenza tanto da meritarsi l’invito alla Biennale di Venezia del 1920. Aderisce al movimento Novecento e nel 1925 intraprende la carriera di giornalista e scrittore e con il volume “Il pittore volante” del 1930 vince il premio Viareggio.
Pur continuando a partecipare a mostre italiane e internazionali, nel 1943 a seguito dei bombardamenti su Milano e conseguente distruzione del suo studio l’artista, è costretto a trasferirsi nella casa paterna di Monza, dove vive gli ultimi suoi anni isolato dal resto del mondo. Muore a Monza il 19 novembre del 1955.