Alberto Burri nasce a Città di Castello il 12 marzo 1915 ed è stato un pittore ed artista italiano.
Nel 1940 si laurea in medicina e, durante il secondo conflitto mondiale, fu ufficiale medico. Fu fatto prigioniero dagli americani in Tunisia e con lui Giuseppe Berto e Beppe Niccolai ed è nel campo di concentramento di Hereford che comincia a dipingere.
Nel 1946 ritorna in Italia e si trasferisce a Roma, dove tiene la sua prima mostra personale l’anno dopo. Nel 1948 espone di nuovo nella stessa galleria La margherita con le prime Bianchi e Catrami.
Da qui una lunga serie di opere: nel 1949 produce il primo Sacco stampato, SZ1, nel 1950 utilizza il materiale logorato nei Sacchi per le serie le Muffe e i Gobbi e nel 1950 Burri, insieme a Mario Ballocco, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla fonda il Gruppo Origine, che avrà breve durata e si scioglierà nel 1951.
Nel 1952 con l’opera il Grande Sacco espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 1953 comincia l’enorme fama a livello internazionale, con viaggi continui a Chicago e New York e nel 1955 espone all’Oakland Art Museum e alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma.
Gli anni sessanta e gli anni settanta sono caratterizzati da ricerche su tecniche e materiali. Nel 1964 vince il premio Marzotto e nel 1973 riceve dall’Accademia Nazionale dei Lincei il “Premio Feltrinelli” per la Grafica.
Nel 1976 in collaborazione del ceramista Massimo Baldelli crea il Grande Cretto Nero, un cretto di imponenti dimensioni, situato nella zona del giardino delle sculture Franklin D. Murphy presso l’Università di Los Angeles, mentre un’altra opera analoga, di imponenti dimensioni, è esposta nel museo di Capodimonte a Napoli.
Le sue opere sono distribuite in giro per il mondo esposte nei musei più importanti del mondo. Muore a Nizza nel 1995, un mese prima del suo ottantesimo compleanno.