Antonio Rotta, nato a Gorizia il 28 febbraio del 1828, è stato un famoso pittore italiano, noto per i suoi dipintiantichi raffiguranti scene di genere.
Da giovane studiò a Gorizia, decidendo, ben presto, di intraprendere un tipo di formazione artistica, visto il proprio talento nei confronti delle belle arti. Fu così che si trasferì a Venezia, dove si iscrisse presso l’Accademia delle Belle Arti, dove venne accolto sotto l’ala, tra gli altri, dell’insegnante Ludovico Lipparini, noto pittore bolognese.
Dopo essersi formato artisticamente, provò a cimentarsi brevemente nella realizzazione di alcuni dipinti antichi con dei soggetti storici e religiosi, per poi tornare alla pittura di genere tanto cara al Verismo da lui abbracciato dal punto di vista artistico.
Negli anni successivi consacrò la sua fama sia a livello nazionale che a livello internazionale, esponendo le sue opere presso alcune delle più importanti mostre artistiche in Europa: a Milano, a Berlino, a Parigi, ed in molte altre grandi città. Proprio a Parigi, nel 1878, ricevette un premio prestigioso, a conferma della stima di cui godette presso l’ambiente artistico di quel periodo.
Sposò la figlia del noto pittore bergamasco Lattanzio Querena, e dalla loro unione venne alla luce il figlio Silvio Giulio Rotta, che, come il padre, intraprese la carriera artistica, divenendo un discreto pittore.
Fra le sue opere più famose, si ricordano: Fanciullo chioggiotto che veste il primo abito clericale, La piccola figlia del cacciatore, L’ortolanella ed altri ancora, mentre, per i quadri a soggetto storico, da menzionare certamente è Tiziano istruisce Irene di Spilimbergo, che vinse un premio presso l’Accademia Veneta.
Si spense a Venezia il 10 settembre del 1903.