Pierre-Auguste Renoir è stato il figlio di un sarto francese, trasferitosi a Parigi a partire dal 1844. Nasceva 3 anni prima a Limoges e da subito si nota una certa predisposizione per il disegno. Svolge il suo apprendistato in un’azienda di porcellane e, allo stesso tempo, studia presso l’Ecole de Dessin et des Arts Dècoratifs di Callouette.
Accanto a questi corsi, segue anche una formazione artistica da autodidatta per poi venire accettato all’Ecole des Beaux Arts dove prende parte alle lezioni tenute da Emile Signal e Charles Gleyre.
In quest’occasione riesce a fare amicizia con Sisley, Bazille e Claude Monet ed a loro si lega molto per una certa vicinanza artistica e per lo spiccato anticonformismo. Insieme, danno vita ad una vera e propria rivoluzione, infatti sono loro ad avviare un metodo di pittura, attualmente molto famoso, detto “en plein air” in contrasto con la pittura in luoghi al chiuso della tradizione. Questo metodo colpisce molti altri tra cui Rousseau.
Le opere di Renoir hanno come caratteristica fondamentale lo scintillio dei colori e le luci che il pittore riesce a creare sui volti di quelli che dipinge. Famosi sono i dipinti come “Le Moulin de la Galette” del 1876 oppure “Madame Georges Charpentier e i suoi bambini” di due anni dopo.
Negli anni ottanta, durante i suoi viaggi in Italia e Algeria, resta affascinato dalla pittura rinascimentale. Non solo. Anche i maestri del tempo influiscono molto sul suo operato che piano piano si allontana dallo stile impressionista a favore delle forme.
Purtroppo, nei primi anni del Novecento, le sue condizioni di salute non sono proprio ottimali e Renoir prende la decisione di trasferirsi a Cagnes-sur-Mer dove prosegue il suo lavoro anche se con notevoli difficoltà, vista l’artrite alle mani.
Pierre-Auguste Renoir muore nel 1919 dopo la sua opera famosissima e ultima “Le bagnanti” e non dopo aver dipinto ed esposto molto altro ancora.