Nato a Padova tra il 1605 ed il 1614, Pietro Liberi è stato un famoso pittore italiano, tra i maggiori esponenti dell’arte barocca in Italia.
Dalle notizie di Guarldo Priorato sappiamo di una rocambolesca vita giovanile del pittore che affrontò numerosi viaggi: da Costantinopoli, dove rimase fino al 1632, poi fatto schiavo da due vascelli che lo condussero a Tunisi. Da lì fuggì in Sicilia e poi a Napoli, Livorno, Pisa. Nel 1637 lo si sà a Lisbona e poi Madrid per poi, da Marsiglia, tornare in Italia.
Fin da giovane mostrò uno spiccato senso per le materie artistiche. Pesantemente influenzato dallo stile di un suo illustre concittadino, il famoso Alessandro Varotari detto “Il Padovanino” ma anche Pietro da Cortona (al secolo Pietro Berrettini), ed alcuni giganti del Rinascimento, come Michelangelo, Raffaello e Tiziano, autori fra i più celebri dipinti antichi dell’arte italiana di sempre. Fra le sue amicizie si può invece annoverare, tra gli altri, Stefano Della Bella, noto artista ed incisore fiorentino, che probabilmente fece da tramite tra Liberi ed alcuni dei suoi più famosi clienti, tra i quali si possono annoverare alcuni esponenti della famiglia De’ Medici (come Giuliano e Leopoldo). Nel 1643 si trasferì a Venezia dove la sua pittura mostrò gli influssi emiliani di Guercino ma anche cortoneschi e romani. Gli incarichi di grande prestigio che gli vennero affidati dai nobili veneziani gli valsero la carica di cavaliere e in seguito eletto priore.