Giuseppe Palizzi nacque da madre vastese e da padre siciliano a Lanciano. Da qui dopo circa 3 anni la famiglia si spostò per raggiungere Vasto. Qui, infatti ottenne un impiego nella Sottointendenza.
Dei suoi quattro fratelli fu il primo e, insieme alla famiglia, Giuseppe Palizzi visse un’infanzia ed un’adolescenza serena e felice. I cittadini abitanti di Vasto definivano la loto casa la “Casa delle nove Muse”. In questa umile abitazione, infatti, si respirava l’aria di creatività e si lavorava con la creta, il legno, la pittura ad olio.
Ma non è tutto. Nella casa di Giuseppe Palizzi si sentiva sempre cantare e fare musica, si suonava e, spesso, si recitavano bellissime poesie. Amanti di uccelli, la famiglia Palizzi usava allevarli e collezionare cose particolari, oltre che libri.
Cresciuti in questo ambiente altamente suggestivo e stimolante, i quattro fratelli compreso Giuseppe Palizzi, si trasferirono a Napoli, decisi a far parte dell’Accademia delle Belle Arti.
Nel 1844, però, Giuseppe decise di trasferirsi a Parigi. Qui conobbe Courbet e Corot e si impegnò in un discreto aggiornamento sulla Scuola di Barbizon. Nella capitale francese non poté non subire il fascino dei grandi pittori francesi del tempo.
Uno dei suo soggetti più frequenti è la foresta Fontainebleau, dove si stabili per vivere. Resta, però, sempre in contatto con il fratello Filippo rimasto a Napoli e dal 1845 inizia le sue mostrepersonali nei Salons parigini, ottenendo grande riconoscimento.
Tornò per poco a Napoli ma ripartì subito per Parigi per prendere parte all’Esposizione Universale, mostrando la chiara influenza ricevuta del realismo di Courbet nei colori e nei temi. Morì circondato da onori e successi nel 1888.