Arturo Tosi è stato un pittore italiano. Figlio di industriali facoltosi, studia prima a Brera alla Scuola Libera di Nudo e poi, per due anni, si forma con Adolfo Feragutti Visconti, alla scuola della Scapigliatura sulle opere di Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni.
Esordisce nel 1891 alla Permanente di Milano con l’opera “Testa di bambina ammalata”, poi qualche anno dopo partecipa, alla Biennale di Venezia dove sarà presente anche altre volte e poi nel 1911, a Monaco di Baviera.
La conoscenza e lo studio dei lavori di Cézanne lo indirizzeranno intorno al 1920 verso uno stile di pittura orientato verso il paesaggio en plein air. Espone nel 1922 alla “Fiorentina Primaverile”, una serie di paesaggi e verrà premiato con una medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Nel 1923 presenta le sue opere alla Galleria Pesaro di Milano, nel 1924 alla mostra L’Art ltalien au Cercle Artistique di Bruxelles ed è uno dei fondatori della corrente artistica “Novecento” e partecipa nel 1926 e nel 1929 alle mostre della Permanente a Milano.
Tra il 1926 e i 1933 espone a Brighton, Amsterdam, Lipsia, Ginevra, Berlino Parigi, Zurigo, Basilea, Buenos Aires e Berna, Stoccolma, Baltimora, Monaco, Stoccarda, Kassel, Colonia, Berlino, Dresda e Vienna.
Ottiene nel 1931 alla I Quadriennale di Roma il premio della fondazione Crespi. Nel 1941 e nel 1942 espone al III e IV Premio Bergamo. Nel 1950, aderisce al progetto Verzocchi, un importante collezione sul tema del lavoro, con un autoritratto e l’opera Terre arate.
La collezione Verzocchi si trova presso la Pinacoteca Civica di Forlì. E’ stato maestro di Ferdinando Bellorini. Nel 1951 viene premiato dal Comune di Milano con una medaglia d’oro e una mostra antologica mentre alla sua morte gli viene dedicata dalla Biennale di Venezia l’esposizione di 60 opere, una mostra in suo onore con fine commemorativo.
A Busto Arsizio è stato a lui intitolato anche il Liceo scientifico statale i suoi dipinti sono in molti Musei d’Arte Moderna in giro per il mondo. È sepolto nel cimitero di Rovetta nella tomba di famiglia.